Com’eri vestita? – Gli abiti della violenza in mostra a Palagiano

Il 13 dicembre, in occasione della ricorrenza di Santa Lucia, ha inaugurato a Palagiano l’esposizione internazionale itinerante Com’eri vestita.

Fortemente voluta dal parroco Don Lorenzo Cangiulli, è stata allestita nella sala del Sacramento della Parrocchia Maria SS. Annunziata e rimarrà aperta al pubblico fino al 19 dicembre.

In mostra, gli abiti indossati da alcune donne nel momento in cui hanno subito una violenza sessuale, accompagnati da una didascalia con un estratto delle loro testimonianze.

Sono abiti di uso comune: tailleur e pantaloni dall’aspetto formale, tute e divise da lavoro, maglioni e altri indumenti tutt’altro che insoliti o provocanti.

Hanno collaborato alla realizzazione la professoressa Lella Granata, la Consulta delle Associazioni di Palagiano, il CAV (Centro Anti Violenza) di Massafra e l’Associazione Luce&Sale. 

com'eri vestita - tavola rotonda

L’inaugurazione della mostra è stata preceduta da una tavola rotonda dal titolo “Lucia: simbolo di coraggio e valore di una donna martire”.

Al confronto, moderato dalla professoressa Lella Granata, hanno partecipato Don Lorenzo Cangiulli, la presidente di Luce&Sale Stefania Favale e la dott.ssa Rossana Perazzo, psicologa presso il CAV.

Hanno portato il saluto dell’amministrazione le consigliere Francesca Pucci e Patrizia Cetera, delegate per le Pari Opportunità.

Sono intervenute anche la professoressa Patrizia Gabrielli, vicepreside dell’I.C. Giovanni XXIII; Patrizia Rollo, vicepreside dell’I.I.S.S. Quinto Orazio Flacco; il presidente della Consulta delle Associazioni Gaetano Caffè e Lenny Mongelli in rappresentanza dell’associazione Libera.

È stata una serata ricca di spunti di riflessione, impreziosita dalla proiezione di un video e dalla lettura di alcune poesie scritte dai ragazzi di terza media.

È una ragazza, una madre o una donna
che per molti non può mettersi la gonna.
A lei alcune volte vengono tolti dei diritti 
e lo si nota dai volti afflitti. 
A volte viene minacciata 
e anche umiliata.
Lei viene abusata
e spesso anche maltrattata.
La donna insegna ad amare e a lottare,
ma anche a non smettere mai di sognare.
Dal centro antiviolenza avviene un’avvertenza:
dire STOP ad ogni tipo di sofferenza.

Margherita Amico

Forse perché sei la rappresentazione della vita, mi sei molto cara Donna..
Perché tu, anche quando dagli impegni sei assalita, non sei mai sfinita!
Quando poi le cose sembrano complicate 
tu sai come renderle facilitate. 
Sembri un essere intoccabile: 
dopo tutto ciò che patisci, sai essere anche affabile.
Vagar mi fai con i pensieri che conducono all’ amore eterno, 
a quell’amore che può nascere solo dal grembo materno. 
Carezze mi dai, mentre cerco di addormentarmi
e tutto questo, rifugio e speranza riesce a darmi. 

Roberta Meo 

Quando si pronuncia il nome donna
bisogna prestar molta attenzione.
La donna è un essere speciale,
pare abbia un potere paranormale.
La donna è affascinante,
il suo splendore è abbagliante.
La donna è mamma e dà la vita, 
affronta tutto senza lamentar fatica.
Chi sulla donna usa violenza 
è privo di coscienza.
La donna è come un fiore
che va innaffiato con amore.
Illumina e governa il cuore.
Per questo è il bene migliore .

Giorgia Rospo

La donna è bella e preziosa
come all’ape pare la sua rosa.
La donna è una luce brillante
che attira l’attenzione ad ogni passante.
La donna deve essere rispettata 
e non maltrattata.
La donna è colei che ti aiuta nella vita
e che ti cura ogni ferita.
La donna è un grandissimo splendore
che ti dona tanto amore.
La donna è un grandissimo dono
che quando la vedo mi emoziono.

Alexandre Mellone, Vito Scaligina, Diego Sebastio

L’iniziativa Com’eri vestita nasce negli Stati Uniti nel 2013 in collaborazione con il centro di educazione contro gli stupri dell’Università del Kansas, ed è stata allestita in diversi paesi del mondo.

Arriva in Italia grazie all’impegno delle associazioni Libere Sinergie, impegnata nella prevenzione e nel contrasto ad ogni forma di violenza e discriminazione di genere, e SudEstDonne, che promuove la piena e reale cittadinanza delle donne a livello sociale culturale, economico e politico.

Abbiamo intervistato Don Lorenzo Cangiulli, parroco della chiesa che ha ospitato l’evento e la dott.ssa Rossana Perazzo, psicologa presso il CAV.

Don Lorenzo, è la prima volta che la mostra Come eri vestita? viene allestita in una chiesa.

Penso proprio di sì, e facciamo coincidere l’inaugurazione di questa mostra con la celebrazione liturgica di Santa Lucia, vergine e martire.

Questo perché anche lei, con la sua scelta di fede di donna coraggiosa, ha subito una violenza fisica: infatti, così come ci ricordano i documenti, è stata sgozzata.

Ecco quindi che la vicenda di Santa Lucia, anche se forse all’epoca non si sarebbe chiamato femminicidio, può essere collegata a quello che oggi chiamiamo femminicidio. 

Per questo è importante farlo in una chiesa, e proprio in un contesto liturgico come quello della festa di Santa Lucia.

Penso che questo possa aprirci ad una ad una riflessione più ampia, che ci fa guardare con maggiore attenzione a questo problema che parte da molto lontano.

Questo problema si potrà fronteggiare con una rete di sensibilità, e questa mostra qui Palagiano, nella Parrocchia dell’Annunziata, vuole essere un filo di questa rete.

Dottoressa Rossana Perazzo, spesso la violenza più difficile da riconoscere è quella invisibile.

Sì, è vero, perché uno schiaffo o un segno sul corpo sono tracce evidenti.

Sicuramente la violenza più difficile da riconoscere è quella che non si mostra:  pensiamo alla violenza psicologica, verbale o economica che molte donne vivono all’interno di relazioni anche affettive.

Oppure alla violenza sessuale consumata all’interno di una relazione intima.

Oggi siamo qui a Palagiano per presentare Com’eri vestita?, questa mostra importantissima che vuole rompere questi stereotipi sessisti.

Infatti, culturalmente pensiamo ancora che l’abito indossato dalla vittima possa essere considerato una provocazione per un’azione violenta di questo tipo.

Ringraziamo tantissimo Don Lorenzo per aver accolto la richiesta di portare qui a Palagiano la mostra perchè ha fatto in modo che questi abiti parlassero, portassero le loro storie e testimonianze.

È stato veramente interessante anche vedere anche la partecipazione delle scuole, il coinvolgimento dei ragazzi, le poesie che hanno realizzato.

Non bisogna parlare della violenza sulle donne solo in giornate prestabilite, ma dobbiamo parlarne e occuparcene tutti i giorni, anche sul territorio di Palagiano.

Com'eri vestita? - la locandina dell'iniziativa
Stefania Favale

Il teatro mi appassiona, l'arte mi incanta. Mi piace leggere e scrivere mi diletta. Tutto mi diverte.

Rispondi

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: