Lunedì 31 ottobre si è svolta l’inaugurazione del nuovo ingresso monumentale del cimitero comunale di Palagiano.
I lavori di ricostruzione ne hanno garantito il rinnovo e lo hanno dotato anche di una piccola chiesetta a beneficio della comunità.
Intervista di Michela Mignozzi
Riprese di Marco Di Benedetto
Presenti il sindaco Domiziano Lasigna, una folta rappresentanza dell’amministrazione comunale, Don Lorenzo Cangiulli, arciprete della chiesa matrice Maria Ss.ma Annunziata, Don Salvatore Casamassima, parroco della chiesa Maria Ss.ma Immacolata, e Don Renzo Di Fonzo, Vicario generale della Diocesi di Castellaneta.
Oggi è una giornata importante perché celebriamo insieme l’impegno politico, l’impegno amministrativo ma anche e soprattutto l’impegno di una comunità intera.
Domiziano Lasigna, sindaco di Palagiano
La cerimonia si è conclusa con una celebrazione eucaristica, presieduta dal Vicario, e con la scoperta di una targa che commemora le vittime della pandemia da Covid-19.
Non c’è tristezza antica che tenga. Non ci sono squame di vecchi fermenti che possano resistere all’urto della Grazia
Don Tonino Bello
Intervista a Don Renzo Di Fonzo, Vicario generale della Diocesi di Castellaneta
Cosa significa celebrare il culto dei defunti al giorno d’oggi?
La morte per noi credenti è il passaggio dalle cose terrene alle realtà del cielo.
Celebrare il culto dei defunti significa rafforzare la nostra fede nella Resurrezione, nella Vita Eterna con il Signore e con tutti quelli che, nel cammino della vita, ci hanno preceduto e ora dormono il sonno della pace.
Quale suggerimento può dare alle persone per vivere in modo autenticamente cristiano questo momento?
Ricordare i defunti è una verità trasversale a tutti perché chiunque conserva nel cuore il ricordo dei propri cari, quello che di buono, di bello, ci hanno donato e ci hanno insegnato.
Per noi credenti assume un valore maggiore perché in ogni celebrazione eucaristica si prega per i defunti, e la fede nel Signore Risorto ci fa ben sperare in un incontro oltre la morte con coloro che non ci sono più.
La chiesa ci insegna come rapportarci anche a dimensioni importanti come quella del trapasso. Secondo lei, si sta procedendo adeguatamente in questa direzione oppure questo tema incute ancora timore?
Lasciare ciò che noi su questa terra costruiamo quotidianamente con il nostro impegno, il nostro lavoro, lasciare gli affetti cari, le cose belle che il Signore ha creato e messo a nostra disposizione è sempre molto triste, anche per noi credenti.
Però la speranza della vita eterna deve rendere bella ogni cosa.
Ecco perché, se oggi tendiamo a relegare il ricordo dei defunti soltanto alla commemorazione del 2 novembre, non facciamo altro che allontanarci dalla verità.
La vita terrena è bella nel suo vivere umano, ma è bella anche nel pensare a una realtà che ci aspetta dopo la morte.
Intervento di Don Lorenzo, Arciprete della chiesa Maria SS.ma Annunziata di Palagiano
Don Lorenzo, lei ha vissuto insieme alla comunità palagianese la ristrutturazione della cappella
C’è stato un coinvolgimento di diverse persone a partire dagli amministratori, per finire anche a tanti fedeli.
Mi preme sottolineare il coinvolgimento diretto di Don Cataldo Letizia che si è preoccupato in prima persona dell’allestimento e della scelta degli arredi.
Questo per la comunità è un luogo di preghiera e di memoria, ma nello stesso tempo è un luogo che ci fa guardare al futuro.
Infatti, pensare ai nostri cari defunti significa guardare al lavoro che hanno fatto e quindi poterci impegnare noi così come hanno fatto loro.
Guardare al futuro significa guardare anche alla vita eterna perché noi cristiani crediamo fermamente che la vita è un cammino.
Certo, la morte costituisce una tappa importante, una tappa obbligata per tutti, però oltre questa tappa la vita continua e si completa nella visione del volto misericordioso di Dio e nell’essere accolti dalle sue braccia grandi e infinite.

Intervista a Domiziano Lasigna, sindaco di Palagiano
Finalmente la cappella è stata ristrutturata ed è tornata a nuova vita. Chi si è mobilitato per questo intervento e quali ne sono state le modalità?
Si è mobilitata un’intera comunità.
Oltre al lavoro che abbiamo svolto come amministrazione, intercettando i fondi per la ristrutturazione del portale e dell’ingresso monumentale, poi abbiamo lanciato una sorta di raccolta fondi.
Tanti cittadini e benefattori hanno risposto donando ciascuno un piccolo pezzettino di questa chiesetta che oggi rappresenta un nuovo luogo di preghiera e spiritualità per il nostro cimitero.
Ci sono altre aree del cimitero che hanno bisogno di ristrutturazione: si può dare già una tempistica?
Il prossimo passo sarà la costruzione di nuovi colombari nella parte nuova del cimitero, mentre per quanto riguarda la parte storica si interverrà sui colombari ad arco.
Lì, proprio per la storicità di quei colombari, interviene la Soprintendenza.
Noi attendiamo soltanto che si completino le procedure burocratiche ed amministrative che a volte portano via un po’ di tempo, però l’obiettivo è quello di completare tutto entro il prossimo anno.

Amo la letteratura, la musica, l’arte classica, il teatro e il cinema e anche la cultura “nerd”. Sono una persona semplice: scrivo per diletto raccontando il mondo così come lo vedo.